La via dei samurai

Eccoci con un nuovo articolo! Stavolta vedremo dei personaggi che si sono aggiudicati un posto molto importante nella cultura giapponese non per la loro natura sovrannaturale, ma per la loro fama. Chi di voi ha già capito?
Ebbene sì, andremo ad esplorare il mondo dei 侍 samurai! 

L’immortale ©Hiroaki Samura, edizione italiana a cura di Panini Comics/Planet Manga

SAMURAI: LE ORIGINI

“Tutti sappiamo più o meno chi siano i samurai“, questo è sicuramente ciò che molti di voi sta pensando in questo momento. Ed è per questo motivo che procederemo subito con il ribaltare tutto ciò che pensate di sapere. Dovete sapere infatti che il termine “nobile samurai” nasconde più di quel che dice. Questi guerrieri erano servitori dell’impero e durante gli albori della loro epoca, venivano affidati loro dei signori e delle terre da proteggere. Si trattava di una vera e propria casta di nobili, non in termini di animo ma di ricchezza. Il loro è stato un viaggio che li ha portati dall’essere guerrieri a nobili. Andando avanti con le generazioni rimase loro solo lo status nobiliare e i ricordi delle loro battaglie rimasero chiusi, come le lame nel fodero delle katana.

SAMURAI CHAMPLOO: IL BUSHIDO CHE PERDE LA STRADA DI CASA

Samurai Champloo, regia di Shinichirō Watanabe, pubblicazione italiana a cura di Panini Video

Iniziamo con il dire che il declino della classe guerriera avviene con la fine del periodo Tokugawa (1603-1867) proprio quando di guerriero è rimasto ben poco ai samurai. Ma come abbiamo già detto, prima di arrivare a questo punto della loro storia i samurai erano rinomati e valorosi guerrieri che proteggevano l’onore e le terre dei loro signori: i 大名 daimyō. Come tutti i guerrieri, per operare a nome dei loro signori seguivano un codice etico che indicasse loro quando e come agire. Si tratta del 武士道 bushidō: “La Via del guerriero”. 

A questo proposito è d’obbligo citare l’anime「サムライチャンプル」”Samurai Champloo”, da cui è stato tratto l’omonimo manga serializzato in quattro volumi da Planet Manga-Panini Comics. La storia di “Samurai Champloo” si apre proprio con l’entrata in scena del guerriero Mugen che va in cerca del tirapiedi inviato dall’avversario del suo daimyō. Tra i due signori c’è stata una disputa e Mugen deve rivendicare uno scontro per l’onore del proprio padrone. Così dettava il bushidō e i guerrieri dovevano seguirne le regole fino alla morte

Purtroppo, dopo aver scatenato una rissa dentro alla locanda, Mugen ed il presunto avversario (che si rivelerà non essere l’uomo in questione) vengono condannati a morte, ma con l’aiuto della locandiera riescono a scampare alla pena loro imposta.
In questo caso il bushidō non è stato rispettato. Cosa succede ad un guerriero che non rispetta il codice del samurai?
Si perde la fiducia del proprio daimyō e per riottenere il proprio onore è necessario praticare il suicidio rituale ovvero il 切腹 seppuku che significa letteralmente “taglio dello stomaco”. Si può facilmente intuire dalla traduzione in che tipo di suicidio consisteva. Ma quello che vi stupirà è proprio il fatto che il seppuku era la migliore delle alternative!
Se non si fosse tolto la vita, il guerriero sarebbe divenuto un guerriero senza signore: un 浪人 rōnin. 

LA REALE LEGGENDA DEI 47 RONIN

Xilografia di Katsushika Hokusai

Come abbiamo già detto anche nel primo articolo: in fin dei conti la pratica è ben differente dalla teoria. Ed è proprio quando si infrangono le regole che si creano le leggende…
Sicuramente la parola “rōnin” vi suonerà familiare, non solo perché è una figura protagonista di una leggenda famosissima, ma anche perché è entrata a far parte della cultura pop tra film, arte e rivisitazioni della vicenda reale. Proprio così, la leggenda è realtà. I 47 samurai che persero il loro padrone sono esistiti davvero ed è una vicenda che risale agli inizi del XVIII secolo. Un daimyō andò a fare visita al governatore e subì un’offesa da uno dei cerimonieri. Il signore reagì ferendo il suddetto offensore, ma fu per questo condannato a compiere suicidio rituale, ovvero il 切腹 seppuku. Il governatore sostituì il signore scatenando così la rabbia dei suoi 47 samurai che si dispersero rifiutandosi di servire il nuovo arrivato, diventano perciò guerrieri senza padrone. I rōnin meditarono vendetta e riuscirono a metterla in atto. 

Davanti a questa azione il governatore si trovò in difficolta: i rōnin avevano rispettato il codice dei guerrieri rivendicando l’onore del padrone, ma al tempo stesso erano state infrante le regole dettate dal governatore stesso. Come giudicarli, perciò?
Alla fine il governatore decise di condannare i 47 al suicidio rituale, non sapendo ancora che con il loro onorevole sacrificio i guerrieri sarebbero passati alla storia.

IL RONIN INVERSO IN “SAMURAI 8”

Samurai 8 ©Masashi Kishimoto/Akira Okubo, edizione italiana a cura di Panini Comics/Planet Manga

Parlando di rōnin, samurai e onore è d’obbligo citare una delle ultime creazioni del maestro Masashi Kishimoto in collaborazione con Akira Okubo:「サムライ8 八丸伝」”Samurai eito: Hachimaruden“. In Italia tradotto come “Samurai 8: la leggenda di Hachimaruden”.
Nel manga di Kishimoto a differenza della solita figura che si trova in “Samurai Champloo”, il rōnin diventa antagonista, una figura che ostacola inizialmente il protagonista nel coronamento del sogno di diventare un samurai. Ma, diciamocelo, alla fine la figura del rōnin non ha un’accezione negativa nella cultura pop. Infatti il termine non ha assolutamente significato di “traditore”. Certo, se accostato alla figura samuraica ha ancora una sfumatura dispregiativa, ma insomma a chi è che non piace un guerriero dal passato burrascoso che ha lottato nonostante la sconfitta!?
Anzi con il tempo la storia dei 47 leali guerrieri ha fatto il giro del mondo ed è entrata a far parte di quei racconti epici che sembrano diventati leggenda.

Non è stato altrettanto onorevole combattere fino alla fine per il proprio senso di appartenenza e per la fedeltà?
Che un samurai sia più onorevole di un rōnin?
Resta a voi il giudizio…

またね!

-Giulia

 


FONTI WEB:

FONTI BIBLIOGRAFICHE:

  • “Il Giappone moderno”, Andrea Revelant, edizione Einaudi

FONTI FOTOGRAFICHE:

  • https://vintageninja.net/swordgirls-of-blade-of-the-immortal/blade_v21c135_10-jpg/
  • https://www.1977magazine.com/wp-content/uploads/2017/09/sc.jpg
  • http://imonologhi.blogspot.com/2017/12/chushingura-uchiiri-dei-47-ronin.html
  • https://i.pinimg.com/564x/d6/12/86/d612860374835ac875d111e73da807d7.jpg